Hiroshima e l’Atomic Bomb

Hiromi è di Hiroshima, e anche se è nata tanti anni dopo lo scoppio della bomba ha vissuto tutto il peso della sua storia.

Ad Hiroshima non si dimentica, c’è l’Atomic Bomb Dome che ha fermato il tempo. E’ lì ad indicare il punto più alto di quanto e cosa possa arrivare a fare di sconvolgente l’uomo.

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Ogni volta che mi reco ad Hiroshima rimango spesso a fissarlo mentre attraverso il fiume sul ponte anomalo a forma di T (obiettivo mancato di pochi metri da Enola gay). Se ti riesci ad isolare dal mondo esterno che vive il caos della vita di tutti i giorni, puoi percepire almeno per un momento tutta l’atrocità di quei momenti.

Le immagini ti arrivano alla mente come tanti flash terribili: il fiume pochi minuti dopo lo scoppio si ricoprì di cadaveri. Migliaia di persone rimaste ancora vive (a pochi Km da ground zero), ci si recavano strisciando, mentre la loro pelle si squagliava, alla ricerca di un po’ d’acqua per calmare la terrificante sete provocata dalle radiazioni e ci morivano dentro dopo aver passato una tremenda agonia.

Era mattina quel giorno. Una mattina come tante altre. Sino a quel momento Hiroshima era stata risparmiata da tutti gli attacchi e questo creava uno stato inquietante tra tutti i suoi abitanti.
Perchè? perchè non ci bombardano? quale sarà mai il nostro destino?
La città doveva rimanere intatta. Doveva sparire in un istante per dimostrare al mondo intero la potenza autodistruttiva dell’uomo.

I pochi istanti prima dello scoppio di Little Boy, la vita di Hiroshima trascorreva nella normalità che un periodo di guerra poteva permettere.
Era una bellissima giornata (tragicamente troppo bella e limpida da rendere Hiroshima un obiettivo perfetto) e i bambini si avviavano per andare a scuola: chi preoccupato per un eventuale interrogazione, chi pensava alla compagna di banco, chi tutto assonato camminava desiderando di ritornare nel proprio lettuccio.
Le mamme con la preoccupazione di riuscire a dare un po’ di sicurezza e un po’ più di tranquillità ai propri figli, si apprestavano a vivere una giornata come tante altre: chi stendeva il bucato, chi si preparava alla poppata per il proprio bimbo, chi abbracciava il proprio marito facendosi forza e pensando ad un possibile futuro migliore.
La gente non aveva deciso di vivere la guerra e cercava la normalità. Ma pochissimi potenti avevano segnato un destino differente:

6 agosto 1945 ore 8:15

un flash
poi più nulla

uomo non dimenticare

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Se pensate possa essere utile fate girare questo post

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21 risposte a Hiroshima e l’Atomic Bomb

  1. Mario ha detto:

    Ho visto circa un’anno fa questo museo con mia moglie Mizuho…devo dire che è la cosa più toccante a cui abbia mai assistito. Appena siamo usciti stavo per scoppiare a piangere. Grazie per il post, per non dimenticare….

  2. Morena ha detto:

    Purtroppo nel mondo tanta gente e’ stata partecipe di tante disgrazie ed atrocita’…da sempre.
    Pero’ questa e’ l’unica vicenda per la quale tutte le volte che rivedo una foto(tipo queste del post)o rileggo la sua tragica storia,mi fa venire le lacrime agli occhi e tanto dolore.
    Non oso pensare il dolore enorme che devono aver provato gli abitanti superstiti di questa strage e tutti i giapponesi in generale…

  3. Tommy ha detto:

    Ho un po paura a recarmi li, ma come dici tu non bisogna dimenticare, dovrebbero recarsi tutti una volta nella vita.

  4. Teo ha detto:

    Si Mario il museo e veramente impressionante

    Morena ci sono storie tristissime come quella di sadako…

    Tommy paura di cosa?

  5. Düsseldorfer ha detto:

    Caspita ragazzi, bel post, bel rientro!
    Purtroppo la stupidità dell’uomo è infinita come l’universo e, come diceva Heinstain, sull’infinità dell’universo ci sono ancora dei dubbi!
    Quel giorno l’uomo ha dimostrato l’infinità dell’idiozia umana!

    Grande Teo!

  6. Teo ha detto:

    Ciao Duss!
    Grazie!
    diciamo che è un rientrino, sino a quando dura….

  7. AkirAkira ha detto:

    Sarà un mese che ho scoperto questo blog, ma non ho mai commentanto finora, mi limitavo a sorridere e a ridere leggendo i post precedenti, e ad immaginare il Giappone, come ormai da tanto tempo sto facendo. Ma quando i miei hanno scorto questo Post, mi sono sentito in obbligo di apporre la mia prima “firma”.
    Ringrazio Teo in generale per questo Blog, e lo ringrazio nello specifico per queste poche righe. Molte parole si potrebbero sprecare per descrivere le sensazioni al ricordo di questo tragico evento. Ma mi limito:

    Per non dimenticare.

  8. matteosan7 ha detto:

    Ciao Teo,
    nell’ambito della mia vita mi è capitato di passare per molti crentri rinomati per il loro orrore: alcuni campi di concentramento sparsi tra Polonia e Germania, un pò dei Balcani e tanti altri piccoli centri di tortura più o meno legalizzata! Mi dispiace confermarVi che non esiste solo Hiroshima e che il motto “per non dimenticare” potrebbe essere usato centinaia di volte ancora. Adesso, sull’orlo dell’ennesimo conflitto, è giunto il momento di non dimenticare. Piantimao i piedi per terra. Se la Medicina avesse fatto i passi tecologici delle armi adesso vivremmo tutto più o meno 400 anni! Ma anche su questo ne prlerò poi.
    Shalom
    Levi Miriam (o se preferite matteo maria)

  9. aly ha detto:

    ho le lacrime agli occhi, ma non sono scioccato. quella crudeltà (apparentemente senza senso), scorre anche nelle mie vene. io non giudico certo chi ha commesso quella strage perchè sarei un’ipocrita (nel mio piccolo ho fatto anche di peggio forse!). questi atti ci devono far responsabilizzare. in che senso? nel senso che magari uno ha in mano solo un accendino e incendia un formicaio. Magari con una bomba nucleare…
    cosa voglio dire? che in ognuno di noi scorre la violenza e la morte. (chi più chi meno). pensiamo di essere così distanti (o migliori) da chi ha provocato questa strage? cerchiamo di dare molta importanza a tutto cio’ che facciamo. perchè cambia solo il contesto in cui siamo. se noi diciamo: “ha, che bastardi senza cuore!” e poi a casa nostra, nel nostro piccolo (come dice heinstein tutto è relativo!) facciamo morie di fame il nostro criceto, vuol dire che stiamo facendo della facile “moralizzazione”. io dico: forse nei loro panni avrei fatto la stessa identica cosa…(sapete forse cosa vuol dire “essere in guerra?”) …forse no. Io comunque mi impegno, nella mia piccola vita, a coltivare sentimenti di pace e a cercare di tagliare via i sentimenti di distruzione. ma non è per niente facile. anzi. è la cosa più difficile. è molto più facile distruggere e uccidere che trovare un accordo in umiltà. insomma, se vogliamo veramente che queste cose non si ripetano, non basta ricordare. bisogna cambiare. perchè quelli che hanno lanciato la bomba erano persone esattamente come noi. e allora bisogna cambiare. il mondo si cambia a partire da noi stessi.

  10. Teo ha detto:

    @Akira ti ringrazio io per essere qui con le tue parole

    @Matteo certo, ci sono stato pure io e sono luoghi terrificanti.
    Quello che dici tu è tristissimo, spendiamo piu’ per uccidere che per vivere. Questo è l’uomo che si ritiene civile dei giorni nostri.

    @Aly certo dani, hai scritto tante cose che fanno pensare.
    La storia ci puo’ aiutare a comprendere gli errori che abbiamo commesso, ma poi siamo noi, soprattutto nella vita di tutti i giorni, dimostrare di averci capito qualcosa.

  11. Rob ha detto:

    Ho visitato Hiroshima diverse volte e in effetti al Genbaku Dome sembra che il tempo si sia fermato. Personalmente penso che una tale tragedia debba far riflettere chiunque e che non venga strumentalizzata a fini politici o personali. Spesso succede proprio questo e cio’ non rende giustizia a nessuno, tanto meno a coloro che hanno provato sulla propria pelle tale tragedia. Ho come l’impressione che Hiroshima viene presa per farci sembrare più buoni davanti agli altri, per puntare il dito su qualcuno o qualcosa… insomma una Hiroshima “oggetto” e strumentalizzata ai propri fini.
    Okinawa, giusto per fare un paragone, ha visto la morte di 200.000 persone (la metà civili) eppure il clima è diverso… le dita vengono puntate in più direzioni e ciò’ mi sembra maggiormente appropriato. Se Hiroshima è simbolo di “vittimismo nipponico”, Okinawa è simbolo di riflessione e auto riflessione. Due realtà diverse nate da un immenso dolore. Che la storia non si ripeta….

  12. -max- ha detto:

    Ciao Teo,
    sono appena tornato dal Giappone, nelle mie tre settimane giapponesi sono stato anche ad Hiroshima (ci siamo mancati per poco), e devo dire che è stato molto emozionante, da lacrime agli occhi.
    Ero li con la cartina in mano che pensavo “ormai dovrei essere arrivato”, giro l’angolo e mi trovo il “A-Bomb dome” di fronte a me, sono rimasto senza fiato; avevo li davanti a me quello che nel tempo è diventato uno dei simboli più rappresentativi della potenza distruttrice della volontà umana (e mi sono portato a casa le stesse foto che hai pubblicato tu).
    Avrei voluto contattarti per incontrarti, la mia ragazza lavora a Tokio e l’ho raggiunta per queste vacanze, ma il blog era fermo e pensavo l’avessi abbandonato, sarà per la prossima volta…
    Grazie per tutte le tue dritte, sono servite per rendere “l’atterraggio” più morbido con l’altra parte del mondo.
    Ciao,
    -max-

  13. Mabataki ha detto:

    Grazie Teo, un bellissimo articolo. Non ci sono anocra stato, ma in uno dei prossimi viaggi in Giappone sicuramente ci andró. Comunque mi domando come mai la persona che ha preso quella decisione non sia stata processata per crimini contro l’umanitá mentre gli ufficiali nazisti si? ma ovviamente essendo un americano…

  14. Anonimo ha detto:

    Bravo,bel blog ….penso che al mondo vi siano persone meravigliose che aiutano a far riflettere….dobbiamo soprattutto capire per non ripetere…ognuno di noi farà la sua parte in questo affascinante, tragico gioco cosmico.la signora Annamaria

  15. sciura pina ha detto:

    Ho letto il tuo post in ritardo, ma lo faccio girare subito
    un abbraccio
    Sciura Pina

  16. Teo ha detto:

    Apparizioni…sparizioni…. Eccomi qua!
    come vedete non sparisco mai definitivamente anche se la mia vita continua a cambiare vortiginosamente !

    Risposta assolutamente in ritardo, ma forse meglio così, non nascono discussioni, ma i commenti di tutti rimangono li intatti come sono stati creati.

    Ce ne sono tante di discussioni in giro ..
    Un saluto a Rob a Max (dispiace tanto pure a me, ma come vedi non so mai dove mi trovo neppure io…) a Maba bello risentirti, sarebbe più bello ancora vederci prima o poi, alla signora Annamaria ed infine alla sciura Pina

    sono contento che quando mi connetto al blog dopo tanto tempo vi trovo ancora tutti qui

    siete grandi grazie di cuore, mi date realmente la forza di affrontare sempre nuove avventure!

    ciao a tutti un abbraccio!

  17. Billie ha detto:

    Bel Blog| Divertente oltre che interessante! Lo metto tra i link…Saluti Teo

  18. Sakumi ha detto:

    Ciao Teo! Bellissimo post… mi piacerebbe pubblicarlo nel mio blog, posso? Ovviamente ti linko ^^

  19. Eloisa ha detto:

    Ciao
    per caso sei ancora in Giappone?
    Io sono a Kyoto!
    se per caso sei ancora qua fatti sentire!
    bacione

  20. Massimo Bacilieri ha detto:

    Ciao.

    Anch’io sono stato a Hiroshima, e ho avuto le tue stesse sensazioni. Penso davvero che tutti quelli che pensano – anche solo per un brevissimo istante – che una guerra possa essere giusta o quantomeno giustificata, dovrebbero andare a Hiroshima, e lì cambierebbero idea.
    Se non lo fanno, non sono umani.

    Ciao e grazie per la tua testimonianza.

  21. Teo ha detto:

    Purtroppo anche in questo caso ho lasciato alcuni messaggi a vuoto.
    Mi scuso con voi e vi ringrazio tanto per aver scritto.

    E’ appena passato il 6 Agosto per questo motivo mi sono rimesso a leggere questo post.

    Quest’anno purtroppo non ho potuto assistere alla cerimonia visto che mi trovo in Italia.

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